Ho comprato ieri un diario per la scuola, uno di quelli in miniatura che si usano ora (ma come fanno a scriverci l’assegno?!). Serve a mia figlia che va al terzo liceo scientifico. L’ho pagato € 15,00: € 15,00 per poco più di 300 pagine bianche a quadretti con qualche disegnino.
Poi ho comprato anche un libro: un libro di Storia dell’arte (lo trovate qui: è il vol. C). Bel formato grande, a 4 colori, pieno di immagini e di testi complessi (d’altra parte è il libro di arte per un liceo scientifico), ottimo editore, pag. 276 + contenuti digitali. Tutto a € 16,90.
Al confronto il diario mi è sembrato un vero e proprio furto. Continua a leggere
dati e mercati
stiamo ancora a raccontarci la favola della crisi?
Stavolta pubblico un testo non mio perchè meglio di così non può essere detto.
http://www.linkiesta.it/dati-nielsen-editoria-crisi-aie
emergenze nazionali
L’altro giorno il Centro per il libro e la lettura ha pubblicato, come di consueto ormai da tre anni, il suo Rapporto sulla lettura dei libri in Italia. Il dato più rilevante e al tempo stesso drammatico è che il numero dei lettori in Italia è sceso ancora: nel 2011 i lettori erano il 49% della popolazione, nel 2013 sono scesi al 43%. Meno di un italiano su due legge.
Se si aggiunge a questo dato l’altro pubblicato dall’ISTAT qualche mese fa – in Italia il 10% delle famiglie non possiede nemmeno un libro in casa – c’è da mettersi le mani nei capelli.
Non dico che non si legge Eco, Alda Merini, o che so, Elias Canetti, ma non si legge nemmeno Fabio Volo, Moccia o Stephen King.
Non si legge. Punto. Continua a leggere